BMW Scrambler 1200


Meglio tardi che mai. È arrivata fuori stagione, ma alla fine è arrivata (oggi ai concessionari) l'attesa BMW Boxer 1200 cugina Scrambler della classic NineT. E, ça va sans dire, sempre oggi il vostro cronista era in prima fila per provarla. Non una prova vera e propria, più una presa di contatto, perché allo scopo di esibirsi in tutta la sua bellezza, la Scrambler a disposizione montava dei pneumatici artigliati da cross, che se fanno la loro figura a moto ferma (e, immagino, anche sul fettucciato), rendono problematica la guida su asfalto, tanto più in una prova condotta per strade cittadine.
Ma diverse cose sono comunque in grado di raccontarvele.
Che la Scrambler sia davvero affascinante già si sapeva; in realtà mi aveva un po' deluso quando la vidi al Salone di Milano dello scorso novembre, ma solo perché in quella occasione mi aspettavo una riedizione della classica G/S basic. Ma, accettato il fatto che si tratta di una moto del tutto differente, non si può non trovarla irresistibile.
La prima cosa che si scopre inforcandola è che, a differenza della maggior parte delle classiche, questa moto non è piccola. Anzi, la sella è addirittura più alta di quella della R1200 R. Ragion per cui non è vero che si guidi con le ginocchia in bocca: la posizione del pilota è decisamente comoda. Poi, in movimento, ci si rende conto che la sella, sottile, non è troppo morbida, e che le sospensioni posteriori sono piuttosto rigide sullo sconnesso.
Il rombo del classico boxer raffreddato ad aria è superbo, grazie al doppio scarico che sale verso la sella del passeggero. La moto che ho provato aveva meno di duecento chilometri sul contachilometri; forse è per questa ragione che il motore, pur girando molto rotondo, mi è sembrato decisamente più addomesticato di quello in dotazione alla NineT stradale. La mappatura deve essere in effetti differente se questo è omologato Euro 4 - ma si sa che il boxer esce davvero dal rodaggio a trentamila chilometri.
Portando a spasso questo gioiello grigio per le strade di Cremona, accompagnato dalla colonna sonora del timbro virile dello scarico, mi sentivo bellissimo. Probabilmente è questo il senso della BMW Scrambler. Ma oltre ad essere una moto da bar, la Scrambler è pur sempre una BMW, cosa che la rende una moto non meno che ideale per i viaggi. Si tratta solo di trovare una sistemazione ai bagagli. Dopo tutto Roberto Parodi su una Scrambler c'è arrivato fin sulla Piazza Rossa, a Mosca.
Più problematica è la vita per il passeggero, la cui porzione di sella è risicata, le pedane rialzate e lo scarico vicino alle cosce. Ma la motocicletta, si sa, è roba soprattutto per onanisti.
La ciclistica non sono in grado di certificarla, perché guidando con le coperture artigliate ho avuto l'impressione di muovermi sulle uova, cosa che mi faceva prendere con prudenza persino le rotonde. Ma non ho motivo di credere che con i pneumatici di serie sia meno che perfetta (persino il tentativo di imboccare un tratto non asfaltato è stato troppo breve per esprimere qualsiasi parere).

Ma un'idea me la sono fatta. La Scrambler non è una moto solo sfiziosa (come per esempio, a mio vedere, è la nuova Thruxton della Triumph). È a tutti gli effetti una BMW boxer: la più seducente ed al tempo stesso la più a buon mercato. Se il passeggero non è una priorità, è una moto da considerare.
Il prezzo di 14.000 € è alto in assoluto, ma non per una BMW e nemmeno per una 1200 cc. Però a tanta moto vanno aggiunte sicuramente le ruote a raggi (400 €), le manopole riscaldate e il faro a led. Anche così resta più economica della NineT e della R - ma ovviamente non della Scrambler Ducati né di Triumph Street Twin e Bonneville T120.




Commenti