Triumph Street Twin la prova su strada


Dopo tanti sospiri sulle prime fotografie ufficiali, dopo averla ammirata dal vero al Salone, oggi finalmente l’ho provata, una Street Twin di Triumph nuova fiammante - grazie alla cortesia del concessionario Due Ruote di Piacenza. Per essere bella è bellissima, coglie lo sguardo e i complimenti di chiunque la veda, sia pure con qualche compromesso. Il grosso fanale è di plastica, come di plastica sono il tachimetro ed i fianchetti laterali, su cui è appiccicato un adesivo un po’ grossolano. Il tachimetro in particolare, pur essendo oggetto di design, non è all’altezza non solo di quello delle sorelle maggiori, la T120 e la Thruxton, ma anche delle Bonnie precedenti.
Confesso di aver girato le chiavi dell’accensione con qualche pregiudizio: che alla fine la Street Twin fosse un oggetto giocoso, o forse troppo giovanile, al pari della Scrambler Ducati. Ma mentre uscivo dalla città diretto verso le Valli Piacentine, già il rombo del motore mi strappava un sorriso.


La Street Twin è un coupé, compatta di dimensioni come le moto di una volta, e come tutte le new classic tornate nei favori del mercato: BMW NineT, Scrambler Ducati, Guzzi V7, persino la Ducati GT1000 (quando c’era e quando, come auspico, tornerà). Leggera e agile, ricorda al motociclista rodato i giorni della giovinezza.
Attraversando le valli, dalla Val d’Arda alla Val Nure, mi ha divertito. Ma quando dal Nure alla Val Trebbia ho imboccato la strada del Bagnolo, con i suoi saliscendi e la sequenza ininterrotta di curve, con la Street Twin è stato un colpo di fulmine. Agile e leggera, è nata per la piega. Ma lo zenit, il gioiello uscito dalle fabbriche inglesi, è il nuovo motore bicilindrico raffreddato ad acqua. Accompagnato da un rombo appagante (ancora più selvaggio nella versione con lo scarico aperto Vance & Hines), il motore spinge grintoso da subito fino a dove serve. In quinta senza spingere troppo ci si ritrova senza accorgersene a 120 km/h di tachimetro, che per una nuda senza alcuna protezione è una velocità di crociera ottimale.
Anche le sospensioni, messe a dura prova dai troppo dossi e cunette dell’asfalto della strada, si sono dimostrate eccellenti. Rispetto alla Bonneville che conoscevamo il carattere è del tutto cambiato: l’impressione è piuttosto quella di cavalcare una Ducati. Un divertimento di guida che su tante moto più grandi, pesanti e potenti è andato perduto.
Dopo mezz’ora di curve, non ho dubbi: la Street Twin è una moto perfetta, da cinque stelle su cinque. Raramente mi sono divertito altrettanto su due ruote; anzi, in realtà è successo sulla BMW NineT, che offre lo stesso feeling di guida al doppio della potenza del motore ed al doppio del prezzo.


Sono molto vicino a firmare l’ordine di acquisto; mi conviene farlo prima di avere l’opportunità di provare la nuova Thruxton R con il nuovo bicilindrico da 1200 cc.



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