EICMA 2009


Questa edizione del Salone del Motociclo mi è davvero piaciuta. Segno evidente che non sono un gran tecnico, ma un motociclista romantico, perché alla fine di quest’anno di congiuntura economica internazionale le nuove proposte si contano sulle dita di una mano, ma in compenso le case motociclistiche hanno dovuto spremersi le meningi per inventarsi un po’ di tuning, modelli speciali, colorazioni speciali, ed è stato un piacere girare fra gli stand e godersi tutte queste moto fuori serie.

Già allo stand KTM fa bella mostra di sé una Adventure tutta bianca con il disegno di una carta geografica, che potevi stare a guardarla per ore senza stancarti, come un bambino di fronte alla vetrina di un negozio di giocattoli.
Husqvarna aveva esposto un modello dei primi anni settanta, una Cross 400 cc proprio uguale alla 125 che avevo io.

Di fianco a questi due stand trovavano posto le Moto Morini. Sempre le stesse, belle come sempre, con l’aggiunta però dell’ultima arrivata della famiglia, la Gran Ferro, una motardona con le ruote da 17”derivata dalla Gran Passo che dovrebbe far concorrenza alla HP2 BMW. La Gran Passo è proprio bella, ma per la Gran Ferro la vedo dura, non solo per la concorrenza della HP2, che è più in alto con il prezzo, ma con la KTM 960 SMT, che ha un prezzo più abbordabile e fascino da vendere. Per la serie 9 ½, Scrambler e Sport ripeto quello che ho già scritto (spesso), e cioè che sarebbero moto killer con una cilindrata 7 ½ e un prezzo in concorrenza con la Monster della Ducati.

BMW ha il solito stand da sciuri, con i modelli azzeccati di sempre, fra cui la R1200 R bianca già vista lo scorso anno, la R1200 GS mangia mercato che si è guadagnata un nuovo motore simile alla HP2, la R1200 RT, ancora piuttosto tozza, e le serie K1300 e F800. C’era anche un prototipo a sei cilindri in linea, come il motore che Benelli e Moto Guzzi presentarono ad un salone degli anni settanta.

Ducati cala l’asso della nuova Multistrada. Dall’estetica opinabile ma comunque più bella del precedente modello, è una super moto da 150 CV e con un presso che oscilla grosso modo fra i 15 ed i 19 mila euro. A chi serve una moto così? Più azzeccata senz’altro la nuova HyperMotard 796, ancora più perfetta della sorellona 1100.


Moto Guzzi. Lo so che mi considerate di parte ma lo stand dell’aquila di Mandello era uno dei più frequentati ed ammirati, grazie alla sorpresa dei prototipi della V12 disegnata da Pierre Terblanche. Mai modello fu più indovinato: con una sola occhiata Moto Guzzi passa dalla serie “però-fa-ancora-belle-moto” alla casa motociclistica più moderna del globo. I tre prototipi di V12 Le Mans, Strada e X SuperMotard sono disegni post-moderni alla Mad Max da “futuro prossimo venturo”, oggetti futuristici che inglobano come in un fumetto il vecchio motore a V esaltandolo come un oggetto di architettura degli ingegneri.
Chi vedendo una V12 Le Mans non desidera possederla? C’è da augurarsi non solo che i prototipi arrivino al mercato senza cambiare troppo, ma anche e soprattutto che rappresentino l’assaggio di un nuovo design per tutta la famiglia (perché il sellino monoposto è bello, ma per girare servono sella e valige). Fra i modelli in vendita facevano bella mostra di sé la Stelvio NTX in una bella colorazione grigia, la nuova Norge 1200 8V che essendo la Gran Turismo carenata più bella del mercato sarebbe ora che avesse un po’ di successo, e soprattutto il tris di Bellagio, Nevada e California Aquila Nera che hanno davvero un sex appeal superiore ai modelli precedenti.
Quasi dimenticavo la V7 Clubman Racer, vintage dal serbatoio lucido così bella che per la prima volta nessuno diceva “sì però il motore è il solito piccoletto della Brevina…”
Le parti speciali della clubman saranno messe in vendita per chi già possiede la V7 Classic e Café.

A proposito di vintage, molto del grande spazio espositivo di Triumph è dedicato alla serie Bonneville, in versioni sixty di grande fascino. Di nuovo c’è la grande Rocket III Roadster che affianca la Thunderbird e una speciale Speed Triple Special. Una Tiger bianca fornita di borse laterali ingolosiva i passanti.

Fra le giapponesi mancava all’appello Honda, di cui mi sarebbe piaciuto ammirare naturalmente l’avveniristica VFR 1200F così come la futura CB1100 F, potenziale erede della mitica Honda 750 Four. Era invece presente Kawasaki con la nuova Versys, più graziosa della precedente.

Allo stand MV Agusta si ammirava la nuova F4 ma ancora di più la splendida standista che la presentava.
Allo stand Harley la XR 1200 nera fa più bella figura dello scorso anno, forse perché abbiamo fatto l’occhio sulle plastiche. Sono ancora esposte anche le Buell, destinate quanto pare all’estinzione.

Insomma, il team di Motociclette si è divertito anche più del solito quest’anno all’EICMA ed approfitto per ringraziare la gentile Chiara Ruggiero per l’invito nei giorni dedicati alla stampa.

Qui le mie fotografie. Qui quelle di Fabrizio Marchesi.


Commenti