La moto universale, si sa, non esiste. Ci sono: la moto da sparo, quella urbana, quella da cross, quella da viaggio, quella da avventura, ma nessuna è brava a far tutto, o è divertente a far tutto.
Ma poniamo che un motociclista sia alla ricerca proprio dell’Araba Fenice, la moto il più possibile a 360°, che lo accompagni quotidianamente al lavoro, al bar, gli permetta di viaggiare in due con un poco di bagagli, lo accompagni al mare e ai monti, e che non si tiri indietro quando la strada si fa bianca.
Quale moto dovrebbe scegliere?
La cilindrata dovrebbe essere sopra i 500 cc (per poter portare un passeggero senza che sia la moto a sedersi) e sotto i 1.000, per contenere ragionevolmente dimensioni, peso, potenza, e anche prezzo.
Dovrebbe avere coperture (e sospensioni) da scrambler, non solo per la strada bianca, ma perché la più parte delle nostrane stradine provinciali ha ormai un’asfalto da Parigi-Dakar, rotto, rattoppato, tutto buchi e cunette e brecciolino, tale da mettere in crisi ogni due ruote naked, per tacere delle sportive.
Dunque le direttive per la moto a 360° è che debba essere una enduro stradale, sotto i 1.000 cc, con buone sospensioni, sella confortevole e spaziosa per i viaggi, ruota anteriore da 19” per il miglior compromesso fra strada asfaltata e strada bianca.
Procedendo per marchi:
La famiglia Triumph Bonneville mette a disposizione una Scrambler 900, ma per le nostre pretese ha due difetti: (1) la sella corta limita a un misero strapuntino lo spazio per il passeggero, e (2) la marmitta alta, per motivi estetici, che non è l’ideale per viaggiare, anche se ora è meglio sagomata rispetto ai modelli classici. Si potrebbe comunque considerare una Bonnie T100 a cui montare i pneumatici, almeno io lo farei, se ne trovassi una usata con la colorazione Bud Ekins.
La famiglia Triumph Tiger mette a disposizione più di un modello perfetto per le nostre esigenze: la Tiger 850 sport, con pneumatici stradali, e la 900 GT, con le gomme artigliate. In entrambi i casi è bella a vedersi, comoda, agile, divertente. Una concorrente notevole al titolo.
La regina delle globetrotter è la BMW GS 1250, troppo grande per le nostre direttive. Esistono anche le versioni GS 750 e 850, rispettivamente stradale e enduro, con bicilindrico in linea, ma mi sembrano un po’ datate, almeno come immagine, rispetto alle proposte della concorrenza.
BMW propone anche una outsider: la XR 900, che è una stradale (con cupolino), ma con una bella posizione di guida, ed è divertente. Da provare e considerare.
Delle bicilindriche a V Moto Guzzi, la V7 non comprende (ancora) un modello scrambler. In compenso c’è la V85 Tutto Terreno, bella, confortevole, potente il giusto, stabile, robusta, con una linea enduro anni novanta,sembra essere disegnata apposta sulle nostre richieste.
Ducati si dedica a moto specialistiche (e costose, e potenti) più che universali. La Desert X sarebbe stata una grande idea quando fu proposta come parte dell’ecosistema Scrambler, ma poi si è sviluppata come enduro specializzata alternativa fuoristrada alla Multistrada.
Outsider: appunto la Multistrada V2, 900 cc.
Aprilia ci propone un’enduro, ma è sportiva e con cerchio da 21”, la Tuareg 650, a € 11.990.
KTM da sempre è sinonimo di competizione sportiva: la K è moto da manici. Una gran proposta per i viaggi e le avventure è la Adventure 890, a un prezzo adeguato alle prestazioni. È una moto dalla misure perfette, facile da portare, e con un motore molto elastico.
Non va ignorata neanche la versione 390 cc, anche se più adatta al pilota senza il passeggero.
Moto Morini X-Cape 650 è un po’ asiatica e un po’ Morini, ed è da provare, anche perché presentata ad un prezzo goloso.
Il mercato delle giapponesi è da sempre il più concorrenziale per il rapporto prezzo potenza, e dalla linea studiata sul gusto dei piloti giovani.
Honda ha più o meno annunciato il ritorno della TransALp. Potrebbe essere la moto giusta, non c’è che da attendere di vederla.
Suzuki produce le V-Strom, un classico di successo da molti anni. La 650 sarebbe - anzi, è - la risposta alle nostre “direttive”, ma soffre di un aspetto un po’ datato.
Da considerare senz’altro la 1050, comoda come una poltrona, efficiente e di gran fascino, nelle colorazioni bicolori sportive, gialla e blu oppure rossa e bianca.
Yamaha fa incetta di clienti con la serie Tracer. E la bicilindrica Tracer 7 / GT è particolarmente vicina a costituire la risposta alle nostre esigenze. Non è fuoristrada, per quello c’è la Ténéré 700, che a parte presentare una ruota anteriore da 21” e una sella un po’ sottile (ma comunque comoda) sarebbe una buona scelta a un prezzo concorrenziale.
Le suggerite:
- Moto Guzzi TT 850, da € 11.990
- Triumph Tiger 850 Sport, da € 11.400
- Triumph Tiger 900 GT da € 13.800
- Moto Morini X-Cape 650, da € 7.500
- KTM 890 Adventure da € 14.050
- Yamaha Tracer 7, da € 8.499
- Ducati Multistrada V2, da € 14.990
- Suzuki V-Strom, 650 da € 8.890, 1050 XT da € 14.790
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