Prefazione: ho passato le ferie estive in automobile, assieme a moglie e cagnetto (anzi: canino), per le pittoresche strade di Toscana, Umbria e Marche. Un viaggio così pieno di bellezza da essere ripreso il mese successivo. Ma a vedere tutte quelle curve e farle su quattro ruote, pur fra tanta bellezza un po’ di dispiacere saliva. Così oggi mi sono preso un fine settimana, dal venerdì alla domenica, per rifare in solitaria su due ruote una delle tappe più entusiasmanti di quella vacanza: le campagne senesi.
Parto dalla pianura del Po, e nonostante il poco tempo a disposizione cerco di evitare il più possibile il trasferimento autostradale (ma l’autostrada della Cisa con poco traffico non è poi così male, su una BMW R1200 R) e in sei ore arrivo alla prima meta, Greve in Chianti, la casa base del mio tour, nonché sede della macelleria Falorni, che mi ospiterà per ogni cena. Dedicherò il sabato al giro del senese, la domenica al rientro (con il buio, dopo 1200 chilometri di curve).
Siena è il gioiello della Toscana, e la campagna senese, Chianti - Crete - Val d’Orcia - non è da meno. Resto perlopiù sulle strade, perché i paesi, per quanto deliziosi, sono già stati visitati con più calma in altre occasioni. Questa vacanza è dedicata all’asfalto.
Il percorso più celebre del senese è l’Eroica, una strada per la maggior parte bianca, che attraversa le parti più belle del territorio. L’ho compiuta e descritta in una diversa occasione. Oggi saranno invece solo strade asfaltate, anche perché la mia moto è, per l’appunto, stradale.
Le strade sono molte, ma le principali sono due: la SR222 e la SP2 bis. Più che raccontare il mio tour, mi piace qui consigliare un tragitto ottimale. Si accettano consigli nei commenti.
Si parte da Greve in direzione sud, si attraversa Panzano, al bivio si prende per Gaiole e Radda, per dirigersi alla fine a Castellina.
Questo è il percorso base, da compiere con andatura turistica, con i polmoni aperti a respirare questa bella aria, lungo una strada da mangiare con gli occhi. Gli idioti che scambiano questa pacifica strada turistica per una pista non mancano mai, e mi vergogno per loro. Il Chianti non è una pista, ma un luogo dell’anima.
Dopo Castellina ci si orienta verso Siena, con l’attenzione però di non finire risucchiato dalle sue trafficate strade urbane. Siena è troppo bella per essere visitate di fretta, e le va dedicata una intera giornata, magari conclusa con una cena in Piazza dei Mercanti, per il bel panorama.
Noi invece puntiamo alle Crete Senesi, che prendono l’avvio ad Arbi. La strada da qui ad Asciano procura sempre un’emozione indescrivibile, e non importa quante volte sia stata percorsa, non manca mai di sorprendere come la prima volta. Non è inusuale che io abbia compiuto il percorso avanti ed indietro più di una volta.
Come può essere descritta? Con i suoi colori: il giallo, predominante, il marrone, il verde dei cipressi.
È una delle strade più belle d’Italia ★.
Ad Asciano si dovrebbe arrivare per la sosta di pranzo.
Dopodiché si entra in Val d’Orcia. Il tragitto che propongo è San Giovanni d’Asso > Pienza > Bagno Vignoni > Montalcino > Buonconvento, per risalire a nord lungo la Statale 2, seguendo le indicazioni Firenze.
Come tutto il resto, la Val d’Orcia è un paradiso per gli occhi, e certi paesaggi più che reali sembrano disegnati, effetti speciali di un film fantasy, specie quando si rimira una collina completamente gialla ornata da una file di cipressi in cima.
Giunti infine all’imbocco della superstrada SI - FI (Siena - Firenze), si può tornare al Chianti da Badesse, oppure insistere verso Firenze per dare un’occhiata a Monteriggioni e Colle Val d’Elsa.
Resta ancora fuori San Gimignano, la Manhattan del Medioevo, che può costituire la prima tappa tappa del viaggio di ritorno, il giorno dopo.
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