Scegliere la moto, 2022

Consigliare una moto è una missione impossibile, per il semplice fatto che non esiste un motociclista universale. Ogni motociclista è un mondo, con proprie esigenze, passioni, modi... e soprattutto gusti, che possono essere agli antipodi l’uno dall’altro (abbiamo provato a stilarne uno scherzoso ritratto in questo blog). 

C’è chi vuole la stradale, c’è il camperista, c’è il crossista, c’è chi vuole la moto intelligente e chi molto grossa e potente, magari per problemi suoi personali. 

Però, siccome personalmente adoro tutte le moto, e mi piace provarle tutte, un mio parere posso offrirlo, parere che per quanto mi sforzi sarà alla fine comunque più soggettivo che obiettivo. 


Enduro stradali


Non esiste una categoria ideale di moto, ma quella che più ci si avvicina è quella che definiamo enduro stradale. Un ossimoro (enduro indica infatti la disciplina del fuoristrada), che significa semplicemente una moto adatta all’asfalto, ma che non disdegna neppure i sentieri, dove il pilota ha una posizione verticale del busto (cioè non coricato, come sulle moto nate per correre), le braccia abbastanza larghe su un manubrio ben manovrabile, e le gambe piuttosto distese (anziché rannicchiate). Se fosse un’automobile, si chiamerebbe SUV, o mini SUV. È la categoria più comoda, più portata ad ogni terreno, e più adatta agli spostamenti, comprese le gite e le vacanze. 

A sua volta, esistono diversi tipi di SUV, pardon, di enduro stradali

Intanto per cilindrata: diciamo (1) leggere, sotto i 500 cc, (2) sotto il litro (1.000 cc) e (3) sopra i 1.000. 

Poi per vocazione: pneumatici stradali, pneumatici tassellati, ruote da 21” (per il fuoristrada). 


leggere


Nella categoria leggere sono presenti ormai tutte le marche immaginabili. La più divertente, credetemi sulla parola, è l’agile KTM 390 ☆. Un marchio di garanzia, ma al suo prezzo: 7.350 €. Su questa Kappa non c’è motociclista che non si diverta. 

Una soluzione intelligente è la Royal Enfield Himalayan. Una 400 cc poco potente, ma robusta e, come il nome suggerisce, in grado di affrontare qualsiasi terreno. Un buon mezzo di locomozione per la montagna, se non si pretende di correre. All’accessibile prezzo da 5.000 €. 

La moto più venduta in Italia è prodotta in Cina, la Benelli TRK 502; è un mini SUV per viaggiare, anche se (a 5.590 €) non si possono pretendere le emozioni di guida delle moto europee o giapponesi. 


Tourer 

Sono le più votate all’asfalto, con altezza, pneumatici e sospensioni adatte allo scopo. Perfette per chi ama muoversi in moto, ma alla fine sugli sterrati non ci finisce mai. 

La più venduta in Italia è la Yamaha Tracer 7. Una moto giovanile, di personalità giapponese, da 8.499 €

Chi l’ha provata, dice un gran bene della Kawasaki Versys, anche se dal punto di vista della bellezza lascia a desiderare. 

Un ottimo consiglio può essere quello di provare l’inglesina Triumph Tiger 850 sport, che sportiva in realtà non è, ma si muove con molta agilità per le strade asfaltate, al prezzo di 11.400 €. 

Per chi si può permettere di spendere almeno 14.440 €, la rossa Ducati Multistrada V2 ☆ (900 cc di cilindrata) è una fonte inesauribile di divertimento. 


Crossover 

Definisco così le under 1.000 cc con pneumatici scolpiti, in altre parole le tourer che non si fermano quando la strada diventa sassosa, e il gioco si fa duro. 

Una moto sorprendente è la Moto Guzzi V85 TT ☆. Comoda, agile, e di gloriosa stirpe, si muove in pieno confort da regina della strada, ma mostra un insospettabile stabilità anche su ghiaia, erba, e (ragionevolmente) il sentiero per arrivare alla spiaggia. Ha la potenza giusta e un peso ragionevole da gestire.  Al prezzo concorrenziale da 12.000 €. 

Le alternative sono molte, quella di maggior personalità è di nuovo la Triumph Tiger, nella versione 900 GT. Prezzo da 15.600 €. 

Molto apprezzata, la Suzuki V-Strom 650 è una moto decisamente versatile, ma inizia ad aver necessità di un aggiornamento. 


Globetrotter 

Giramondo larghe di spalle, grosse di motore, instancabili. Maxi enduro quando sono tassellate, maxi tourer con i pneumatici stradali. 

La più venduta è da sempre la BMW R1250 GS, costosa ed apprezzata. Per i miei gusti è troppo grossa, e dalla guida poco divertente per via del telelever che aggiunge sicurezza ma toglie feeling di guida. Ma sono decisamente in minoranza nel pensarla così. 

L’outsider è la Suzuki V-Strom V1000 ☆, con il fascino delle grafiche delle moto della Parigi Dakar. Alta il giusto, adatta al passeggero, potente quanto basta, ma soprattutto con un’erogazione ottimale. Una moto che è un piacere guidare. Prezzo da 14.790 €. 

Bruttina la Kawasaki Versys 1000 SE, ma chi l’ha pilotata la mette fra le fuoriclasse. Da 16.990 €. 

Fra le maxi tourer, la Ducati Multistrada V4 (4 cilindri), è una sportiva con troppi cavalli, ma incredibilmente divertente e anche resa facile da gestire. 


Adventure 

Le enduro stradali con la ruota anteriore da 21”: un mezzo per manici (piloti esperti e abili) a cui piace il turismo impegnativo, e intendono svolgerlo con una moto completa a 180°, senza doverla, per esempio, trasportare con il carrellino. Per divertirsi sull’Eroica, le vie del Sale (tutt’altro che facili), le strade militari sulle Alpi, o magari il serir, il deserto di sassi del Nord Africa.

Ne abbiamo postato una comparativa qui, da cui sono uscite due vincitrici. 

La KTM Adventure 890 ☆, da 14.050 €, moto davvero perfetta (abbiamo scritto: “altezza giusta, la posizione di guida naturale, in perfetto equilibrio fra comodità e presenza fisica sul manubrio, motore elastico, morbido e potente, che non strappa mai ma ti accompagna sempre pronto, ciclistica intuitiva, stabile e agile assieme, e decisamente facile da portare”). 

La Yamaha Ténéré ☆, da 9.990 € (“l’impressione è quella di una bicicletta: leggera, salda fra le gambe, agile, con un motore così preciso in accelerazione e decelerazione da sembrare elettrico. Guidandola in piedi, è quella meglio disegnata del gruppo, con il manubrio ancora alto a sufficienza. È la più facile da guidare, si sente che è nata per il fuoristrada, ma poi anche sulla strada statale resta confortevole”). 


Sport Tourer 


Ancora una posizione di guida da enduro stradale, ma con una aria decisamente sportivella e cattivella, ed un accenno di carenatura, o quanto meno un cupolino. 

Entry level bella da vedere, specie se sei abbastanza giovane, è la tricilindrica Triumph Tiger Sport 660. Non ha un motore vivace, ma è facile e seducente. Da 8.995 €. 

Per il resto eravamo tutti in attesa della Moto Guzzi V100 Mandello rossa, campionessa di design motociclistico italiano, ma ancora non si è vista in concessionaria. Il gruppo Piaggio produce belle Moto Guzzi, ma è decisamente troppo lento per le esigenze del mercato (e dei motociclisti). 

Un’outsider: la BMW F 900 XR ☆. Non credevo prima di provarla, ma è una moto davvero divertente, e dalle quote perfette: seduta, comodità, motore, agilità. Per apprezzarla va guidata, poi è difficile scendere. Da 11.350 €. 

E per chi vuole cavalli cavalli e ancora cavalli? Che ne dite di una KTM Super Duke? Sopra i 20.000 €. 


Urbana 

Cambiamo categoria, soprattutto di pilota. L’urban biker, il motociclista che vive la moto nel quotidiano, come stile di vita e come dichiarazione della propria filosofia di libertà. Quello che ci si muove ogni giorno in città, e nel weekend per la gita fuori porta. 

Vuole una moto non pesante, agile, facile da parcheggiare, da prendere, da manovrare, e possibilmente bella da guardare: una street bike. 

Qualunque siano i vostri gusti, abbiamo un vincitore. Ho guidato più di una volta la Triumph Street Twin, e sempre mi ha conquistato: leggera, agile come una bicicletta, pronta e scattante, sportivela e monella, ed evocativa di una gloriosa tradizione motociclistica. Più divertente da guidare di ogni concorrente. Quest’anno ho visto la nuova colorazione EC1 ☆ (omaggio alla scena motociclistica dell’East End londinese) parcheggiata dal concessionario, e l’ho trovata bellissima, più di quanto in foto possa rendere. È persino più attraente delle sorelle Bonneville più blasonate, e a più buon mercato: 9.850 €. L'ho vista e l’ho desiderata. 

L’alternativa classica è la Scrambler Ducati Icon gialla. Più attraenti le nuove grafiche della versione 1100 cc, ma la scrambler vera è la 900 cc a 9.690 €. 

Outsider per il motociclista giovane: ancora una Triumph, la Trident 660, da 8.295 €. 


Classica naked 

Le naked pure sono state un po’ messe in ombra dalle varianti specializzate: scrambler, roadster, classic, street, sportive. 

La BMW R 1250 R è sempre una moto quasi perfetta, ma è decisamente ora di un restyling. 

Una proposta di fascino è rappresentata dalla Kawasaki Z900 RS ☆. Oppure dalla sorellina Z650 RS. Rispettivamente da 12.390 e 7.190 €. 

Al solito eleganti le Bonneville. Ho sempre avuto un debole per quella di color verde. Quest’anno è tornata, nella fascinosa proposta Gold Line, verde e metallizzata, con il filetto d’oro disegnato a mano. La T100 da 11.900 €, la T120 da 14.050 €. 


È tutto?

Naturalmente no. Esistono le moto super sportive, ma temo di non averne esperienza. 

Esistono le custom, anche se sono un po’ uscite dal mercato, sostituite dalle tante offerte classic, e anche vintage, del mercato. 

Esistono le bagger e le cruiser: ma perché allora non andare in giro in camper? 

Esistono le Harley e le Indian, a quanto vedo di moda a Milano e a Roma. Le prime alle prese con il nuovo moderno motore Revolution Max, per rilanciare un’immagine un po’ statica. 


PS: i prezzi sono indicativi. 


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