Anche se partendo dalla Val Tidone (la più occidentale delle “mie” Valli Piacentine) lo sconfinamento in Oltrepò Pavese è inevitabile, non ne ho ancora scritto su questo blog. Il motivo è che per farlo ho sempre aspettato di disegnare un percorso significativo. Fino a che mi sono reso conto che non è possibile, e vi spiego il perché.
Già un territorio come Oltrepò è abbastanza fuori dagli schemi. La Lombardia è a nord del Po, l’Oltrepò invece a sud, infiltrandosi in territori estranei: l’Emilia ed il Piemonte.
Dunque a chi appartiene l’Oltrepò? Emilia? Lombardia? Piemonte?
La caratteristica di questo territorio collinare, composto da mille colline ripide ed altrettante minuscole valli, sono i vigneti. Qualsiasi sentiero si imbocchi, ci si troverò a salire, a scendere, ad ammirare aguzze colline con un campanile o una torre in cima, e sempre vigneti, vigneti, vigneti a perdita d’occhio, tanto da farne un percorso particolarmente suggestivo in autunno, nella stagione della vendemmia, a patto di fare attenzione ai mezzi agricoli.
Questa sua caratteristica geografica fa in modo che in Oltrepò non si segua una strada (anzi, sia importante evitare le provinciali, sempre trafficate, come la SP10, che attraversa Castelsangiovanni, Stradella, Broni, Casteggio, fino a Voghera) ma ci si perda in minuscoli sentieri comunali, da cui si emerge per una vista dall’alto, in cima alla collina, cercando un punto per orizzontarsi, e poi reimmergersi nella valle, e scoprirsi perduti.
...le discese ardite e le risalite...
Per cui il giro dell’Oltrepò è un tragitto a fantasia, mai uguale, dove si sceglie a naso e a caso la strada da imboccare al bivio, cercando di raggiungere i borghi che si adocchiano sulle colline.
Perciò più che un tragitto, è meglio proporre qualche punto di repere, qualche paese che valga la pena di scoprire, quando se ne dovesse incontrare l’indicazione su un cartello stradale.
Arrivando dalla Valtidone da Pianello, si può seguire per la Diga di Nibbiano, per Romagnese e arrampicarsi al Passo del Penice, per scendere a Varzi. O meglio, da Pianello seguire per Zavattarello e ancora raggiungere Varzi.
Da Varzi si può seguire la sinuosa SP461 per Godiasco, Salice Terme, Rivanazzano. Dal punto di vista della strada, veloce e a curve aperte, sarebbe divertente, se non fosse che tutto il percorso è disseminato da fitte postazioni di controllo della velocità, con il limite di 50 km/h.
E allora teniamoci più ad est, nella ragnatela delle stradine fra i vigneti.
Per esempio, avvicinamento da Borgonovo Val Tidone a Pianello e Trevozzo, e da qui si prende a destra, sulla collina in direzione Montalbo > Vicobarone > Santa Maria della Versa, dove ci si ritroverà nel cuore dell’Oltrepò e nella patria del pinot, fra paesaggi da favola.
Borghi da cercare:
- Pietra de Giorgi
- Mornico Losana
- Torricella, Verzate
- Casteggio
- Fortunago
- Costa Cavalieri
- Rocca de Giorgi...
Comunque vada, che ce la facciate o no a trovarli, avrete fatto un bel giro in moto...
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