Moto Guzzi V9 Roamer: la prova


Sono un motociclista romantico. Nel senso che amo la motocicletta in senso erotico. Stare a guardarla osservandola nei dettagli, lasciar scivolare la mano sulle sue curve, annusare il profumo dell’olio e della benzina, mi emozionano da quando adolescente quattordicenne sono salito in sella ad un cinquantino giallo. Oggi ho in programma la prova della nuova Guzzi V9, un custom di 900 cc che si inserisce nella gamma “americana” dell’azienda di Mandello, cioè Nevada, Bellagio e California (questa ultima declinata al plurale).
Già il viaggio di avvicinamento è una festa: a Piacenza non abbiamo più un concessionario Moto Guzzi, ragion per cui c’è da arrivare al mitico Guareschi a Parma, il che significa percorrere la altrettanto mitica SS9 via Emilia. O almeno lo significherebbe se ancora esistesse il rettifilo tracciato più di due millenni fa da Rimini a Piacenza dal console Marco Emilio Lepido. Centri abitati, traffico congestionato, tangenziali ellittiche hanno cancellato la linea retta che il tempo aveva rispettato. Ed allora la strada sulla quale attraversare la bassa padana fra Piacenza e Parma diventa una via Emilia virtuale, approntata per i bisogni di uno scenario da cinema: la bassa di Cortemaggiore, Busseto, Zibello, San Secondo, fino alla Reggia di Colorno. Località che solo a pronunciarne il nome si evoca il profumo di prosciutti e culatelli. Da Colorno per gli ultimi 15 chilometri di rettilineo trafficato scendo a Parma passando da Barilla, per giungere all’altezza dell’officina di Guareschi. Che già il nome è come dire Moto Guzzi e Battle of Twins, ma anche Don Camillo e Peppone, lo zio Giuseppe Bottazzi. I conti tornano.


Arrivo da Guareschi in una bellissima giornata di sole, dopo un tragitto senza nessun traffico, perdendo come sempre una mezz’ora solo sul finale per rintracciare l’officina Moto Guzzi, mimetizzata fra i capannoni della zona industriale.
Mi è stata preparata una elegante V9 Roamer gialla. A vederla dal vivo su strada e non sui piedistalli del Salone, è piccola, davvero compatta, disegnata con tratto elegante attorno ai poderosi due cilindri del motore a V.
La bellezza, come risulterà provandola, è la dote principale della V9, tanto dell’allestimento Roamer, nell’elegante livrea metallizzata gialla o rossa che cattura lo sguardo, che dell’allestimento Bobber, caratterizzato dal colore nero opaco, dalla striscia gialla sul serbatoio e dalla larga gomma anteriore. Belli persino i cerchi in lega, che citano i raggi tradizionali.
La seduta, almeno sulla Roamer, è proprio comoda: i piedi sono spostati in avanti in modo naturale, si è seduti in pieno confort, anche se certo non in posizione da racer. Sulla Bobber invece il manubrio più dritto obbliga a piegare un po’ in avanti il busto, in atteggiamento meno naturale. In entrambi i casi le ginocchia sono appoggiate sui cilindri, ed in effetti nonostante i due appositi tamponi di gomma, le gambe nella guida si scaldano, e non poco, anche oggi che è primavera. Vorrà dire che si patirà meno il freddo a guidare d’inverno.
All’accensione il rombo Guzzi c’è, ma non quanto un modello dalle pretese americane si meriterebbe. Diciamo più un ronfo al basso regime, che non si trasforma mai un ruggito neanche aprendo il gas. In effetti la seconda cosa che si nota, subito dopo la bellezza della linea, è che il motore è tranquillo. Molto tranquillo, persino più del 750 cc della piccola V7 (che invece avevo definito un torello). Mi domando perché non sia stato usato il potente 940 della Bellagio, un motore che non manca di energia e di cattiveria. Forse per rientrare nell’omologazione euro 4?
Pur considerando che la moto in prova è nuova e tutta da rodare, il nuovo bicilindrico, derivato da quello della v7, ha un carattere lineare quasi elettrico: pronto e presente, senza mai strattonare ma senza mai neppure spingere con cattiveria. È più di carattere scooteristico che del tradizionale carattere racing Guzzi dei motori a V del passato. D’altra parte la stessa ciclistica non invoglia ad accelerare: la V9 è più adatta ad un cruising “cool” anni cinquanta, alla Fonzie.
La moto è corta e agile, ma la ruota anteriore da 18” della Roamer suggerisce un comportamento vagamente sovrasterzante, che non da lo spunto per affrontare veloci le curve. Cambia qualcosa sulla Bobber, che ha una ruota cicciotta e da 16” ed il corpo più caricato sull’avantreno, ma il motore resta naturalmente lo stesso.
In ogni caso, guidare la V9 è facilissimo. Vuoi per la seduta bassa, vuoi per la posizione confortevole e naturale, per il motore “elettrico”, la frenata modulare, l’interasse breve, la leggerezza dell’insieme, è una moto di nessun impegno, adatta anche al principiante ed alle amazzoni. La definirei una Custom Urbana, portata più per il traffico cittadino e metropolitano che per la Route 66.
Per fare concorrenza alle Sportster della Harley Davidson, manca di un po’ grinta e qualche decibel. È tagliata su misura invece per suscitare ammirazione per le strade di città come Roma e Milano. Più che della Bellagio, la V9 sembra essere un degno rimpiazzo della Nevada. E più che dei lombi intrisi di olio e benzina di Moto Guzzi, sembra progenie di Piaggio.
Quando alla fine la riconsegno (dopo averla guidata per le strade cittadine, e per qualche rotonda in pianura ma senza aver potuto raggiungere, purtroppo, la collina), l’unica cosa che rimpiango di lei sono le pedane avanzate, che non stancano le gambe ripiegate sotto la sella.

Non ne ho ancora abbastanza, per oggi. Per il rientro mi dirigo a Fornovo, dove nasce il Passo della Cisa. Piego invece, per esigenze di destinazione, verso Varano de Melegari, sede dell’autodromo Paletti, e da qui prendo per le curve delle morbide colline del passo per Pellegrino Parmense. Poi il lungovalle per Alseno, bello e deserto attraverso il bosco. Infine punto per Castellarquato da dove tagliare le Valli Piacentine: d’Arda, Nure e Trebbia, fino a casa sul fiume a Rivalta, affamato e felice. Innamorato delle due ruote come il primo giorno.


Commenti

Unknown ha detto…
Buonasera, scusi se scrivo qui, ma non riesco a trovare una sua mail per poterla contattare!
Attendo sua gentile risposta, grazie! Alessio