Ci sono moto che ho sognato senza mai riuscire a possederle. Da sedicenne fu la Zundapp da regolarità. A diciotto la Morini 3 ½ bicolore. Ma più di ogni altra, la moto che ho ammirato in gioventù è la Honda CB750 Four - o forse più realisticamente la 400 Four SuperSport che magari immaginavo più alla mia portata. La Four fu una moto rivoluzionaria, al punto da rappresentare il confine fra le bicilindriche di modello britannico degli anni sessanta e le moto moderne. Ma era anche, indipendentemente dalle doti tecnologiche, una moto bellissima e di gran fascino; era la moto di Edouard Bracame del Joe Bar, lo strepitoso fumetto umoristico francese su un gruppo di “esagerati” motociclisti parigini.
Tornato alla moto anni dopo fu con un po’ di stupore che scoprii che non solo la Four non era più prodotta, ma che in generale lo stile delle moto giapponesi era totalmente cambiato, in senso manga, ed "industriale" di stampo automobilistico.
In realtà gli estimatori delle jap di fascino non sono mai venuti meno (penso anche alla Kawasaki Rex), e la loro lunga attesa pare finita. Dopo averne parlato a lungo, Honda ha messo in commercio in Europa la versione tecnologicamente aggiornata della CB Four, portata a 1100 cc e aggiornata nella tecnologia, ma senza tradire il quadricilindrico raffreddato ad aria (e liquido). La versione messa in vendita da Honda è molto spartana, per ora solo nelle colorazioni rossa o bianca (in Giappone ne esiste una elegante versione nera, visibile nella foto tratta da Cafe Racer Italia), con i fianchetti stranamente non verniciati, un fanale molto basico e contachilometri e contagiri neri anziché metallizzati, oltre ad una marmitta quattro in uno (quatto in due sarebbe stata di migliore effetto). Effettivamente in questa semplicità potrebbe risiedere un ulteriore elemento di fascino, anche se dettagli come i gruppi fanali e frecce non sono probabilmente all'altezza. Il prezzo è contenuto in poco più di 10.000 euro compreso l'ABS di serie.
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