È dall'edizione del 2008 che si usa l'espressione "anno della crisi", quasi si trattasse di un'influenza di stagione, una seccatura di passaggio che non mina però la nostra fiducia nel sistema economico. Purtroppo dopo quasi un lustro in Italia in particolare e nell'area Euro in generale il paziente non migliora (e nel resto del mondo come se la passa?) e questo resta ancora senza dubbio "il salone della crisi". I soldi in tasca sono sempre meno e le vendite costantemente in calo, e alla fine del mese chi deve far quadrare il bilancio non mette fra le sue priorità quella di cambiare la moto. Al Salone di quest'anno tutto questo si traduce in una carenza di novità ed in una gran riproposizione di modelli facendo leva magari sui colori delle livree e su qualche modello speciale. È un peccato che in generale si sia persa questa opportunità di proporre al mercato un ritorno alla moto più sobria, più piccola e più a buon mercato pur esaltandone il fascino.
Da questo punto di vista lo stand più innovativo è probabilmente quello della Honda. Nonostante io sia immune al fascino delle moto giapponesi di oggi devo ammettere che all'azienda è riuscita l'operazione di creare tutta una nuova famiglia di moto votate al viaggio ed al turismo e dotate di un family feeling, un'aria di famiglia sia dal punto di vista dell'estetica che da quello tecnico. Si tratta della già vista Crossrunner, e delle nuove NC 700, in versione X e S, compatti modelli da 670 cc dotati di cambio a scelta fra tradizionale e sequenziale e di sistema frenante ABS. La punta di diamante della famiglia è rappresentata dall'attesa Crosstourer, un treno da 1200 cc il cui peso sfiora addirittura i 300 kg. Ha in numeri per andare all'attacco delle "enduro stradali" concorrenti, in particolare della regina del mercato la BMW R1200 GS, ma anche di Ducati Multistrada e di Yamaha Super Ténéré? Difficile crederlo.
Fra le altre giapponesi nessuna attrazione particolare, tranne forse, nel bello stand tutto verde di Kawasaki, una divertente café racer costruita sulla vintage W800, con cerchi dorati, sellino racer monoposto e tante cromature: un buon modo per distinguersi dalla concorrente Bonneville.
A proposito di Enduro Stradale, allo stand Triumph si battezza la nuova arrivata, la versione Explorer 1200 della Tiger, l'enduro che ha riscosso un notevole successo in versione 800. Un'opzione di acquisto in più per chi dovesse ritenere 800 cc non abbastanza per fare il giro del mondo. Resta in catalogo, aggiornata, la stradale Tiger 1050. Fra le Bonneville il modello di quest'anno è la scrambler verde oliva militare con sellino monoposto "Steve McQueen Edition", ispirata al film La Grande Fuga. Il modello di fascino resta però la Black.
Lo stand BMW è all'insegna della continuità, senza sorprese se non per la presentazione di uno scooter: BMW pigliatutto ci riprova. Niente da dire, i modelli sono tanti, tutti belli e la R1200 R Classic resta l'unica vera naked classica di tutto il mercato motociclistico.
Lo stand Moto Guzzi è un po' in disarmo, ma sarebbe il caso di chiamarlo ormai lo stand Moto Piaggio; tanto che nell'esposizione Piaggio fa bella figura di sé proprio una café racer molto carina con tanto di cupolino basata sulla Guzzi V7 Classic. Si è sempre raccontato, fra appassionati, di come gli bui di Mandello siano stati quelli di De Tomaso, di Guzzi / Benelli e delle moto costruite in povertà. Non sono tanto sicuro che fossero anni peggiori di questi: ricordo bene il motosalone in cui era esposta la 6 cilindri ispirata alla Honda 700 Four, e faceva la sua bella figura muscolosa e minacciosa. Oggi Moto Guzzi Piaggio continua a ignorare i suoi bei telai CARC ed i suoi bei motori moderni, per continuare invece a riverniciare la piccola V7.
Un modesto (ma riuscito) restyling al motore (per guadagna però solo la miseria di 3 CV) ed una doppia vernice bicolore ed una nera opaca imitata alla Bonneville Black sono tutto quanto ci aspetta allo stand. Il cuore di appassionato batte alla vista della V7 tutta nera, ma è ancora troppo piccina nei confronti della (vorrebbe) concorrente della Triumph. Delle bellissime V12 presentate in prototipo nel 2009 non si parla più, e non si sono viste né la Scrambler gialla "dingo cross" né tanto meno la nuova innovativa California 1400. L'unica California esposta è quella un po' pacchiana rossa e bianca vista a Mandello. Poi le solite Stelvio e la solitissima Nevada. Negli scaffali (letteralmente) le belle Norge. Si continua a sottolineare gli slogan del passato (1921) ed a ignorare il futuro per la casa motociclistica di maggior fascino della penisola.
E a proposito di penisola, meno eccitazione del solito anche allo stand Ducati, che presenta riverniciature (non bellissime) della Multistrada e come novità dell'anno la sportiva Panigale.
Non si è visto molto di nuovo neanche in KTM, mentre MV propone tutta la linea Brutale fra cui l'indovinata piccola 675 cc. Niente in Harley Davidson, belle da vedere le Husqvarna, tanto la motard Nuda 900 R, quanto un prototipo un po' vintage, la Moab, che richiama il glorioso serbatoio degli anni settanta, quello con le fiancatine metallizzate.
Lo spettacolo più piacevole di tutto il salone è venuto dalle standiste, le belle ragazze quest'anno un po' ovunque in versione meno sexy e più "vespiste", davvero molto carine, come carine sono apparse le tante "Vespe" e Lambrette, tanto di produzione nazionale che orientale.
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