Secondo me, Giacomo Leopardi era un motociclista. Magari non un velocista, ma almeno un trialista sì, perché ne Il Sabato del Villaggio descrive esattamente le sensazioni che io provo quando nell’aria frizzante del mattino mi metto in movimento sulla Stelvio diretto all’appuntamento per la partenza del giro del giorno.
Dire che questo è il momento più bello è un po’ riduttivo, ma in effetti la giornata e la gita sono tutte davanti, da vivere e da guidare. L’aria è fresca, il motore canta e la stanchezza è di la da venire. È questa la piccola grande gioia che vivo una volta di più questa mattina recandomi al meeting point, al Castello di Rivalta, con R. (Kappa Supermotard) e Alberto B. (coriaceo motociclista piemontese sulla gloriosa BMW R100 GS). Il programma era inaugurare per l’anno nuovo la regina di tutte le strade, la SS45 fino al mare, in una magnifica giornata di sole.
Naturalmente il manico ed il supermotardista non rinunciano a farmi soffrire un po’ su una strada alternativa, stretta e tortuosa, dal lato opposto del Trebbia fino a Perino. Come se non bastasse a dar loro una mano interviene la manutenzione delle nostre strade, dal momento che la 45 fino a Bobbio è chiusa ed il traffico deviato su una pista africana tutta buche e cunette. Come da programma niente sosta per brioche e caffè a Bobbio, così per fare colazione io e la Stelvio dobbiamo attendere Ottone.
La 45 non vale molto fino a Bobbio, ma diventa stupenda dal Grand Canyon che segue Marsaglia; poi si affronta una strada all’ombra (bagnata dalla neve che si scioglie) fino a Ottone, dopo di che si entra nel magnifico Appennino Ligure, dove scorrono rapidamente sotto gli occhi i Boschi di Rovegno, Due Ponti, il bivio per la Diga di Brugneto e infine Torriglia. Qualche chilometro dopo Torriglia è bello seguire a sinistra il cartello Chiavari, e meglio ancora sarebbe da Gattorna fare il salto verso Recco lungo il percorso di una gara di salita, fino a raggiungere il lungo mare. Invece per questa volta ci accontentiamo di arrivare a Chiavari per via diretta, pranzare sulla spiaggia - dove qualcuno già prende il sole in costume - e ripartire per la Val d’Aveto, che anche fuori stagione è magica, specie all’altezza del Passo della Forcella. A Rezzoaglio decidiamo di osare verso la Val Nure, ma giunti a Santo Stefano d’Aveto la strada bagnata ci convince a ripiegare verso il percorso classico di Salsominore, Marsaglia e di nuovo Bobbio.
Il primo assaggio dell’anno di Appennino Ligure è stato davvero divertente; per il secondo round ci proponiamo il Passo del Faiallo. Sono invitati anche gli amici genovesi.
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