Nella mia anima sono un classic biker, temporaneamente in prestito all' enduro stradale per comodità di viaggio. Ma nel mio fumetto ideale girerei con un giubbotto di pelle e una Honda 750 Four con i filetti decorati sul serbatoio, ed in effetti mi sorprendo a immaginare che la mia moto definitiva, quando sarò stanco di viaggiare, sarà una classic bike.
In un mercato di moto da 240 km all'ora e design manga non sono molte le moto classiche. Quello che le aziende offrono sono piuttosto moto vintage, cioè ispirate alle motociclette degli anni sessanta o settanta non solo nella filosofia e nel design, ma anche sostanzialmente nella tecnica. Quella che io chiamo Classic Bike è invece una moto naked, di fascino, con un motore che sappia ancora cantare; una moto sobria e corposa che sfrutti anche ciclisticamente la tecnica motociclistica del duemila pur mantenendo la filosofia delle due ruote stradali. Un oggetto del desiderio che attiri gli sguardi al semaforo.
Una splendida moto classica è la Moto Guzzi Griso 1200 8V, bassa, poderosa, aggressiva, comoda, pur essendo priva di ogni possibile gadget automobilistico, che si tratti di un parabrezza efficace o di valige per il viaggio. Gli eventuali bagagli sul Griso si portano attaccati con un retino (il ragno) al posto del passeggero posteriore, che - diciamocelo - in moto non serve.
Una moto classica che permette tanto di andare in ufficio quanto di fare il giro del mondo è la BMW R 1200 R, che specialmente nella bella colorazione bianca perde quella serietà da procuratore legale della versione classica color grigio topo.
Il mercato non offre molto di più: per i più intraprendenti la Moto Guzzi Sport 1200 (un po' massiccia) e il corrispettivo BMW R 1200 ST (un po' datata), entrambe per vocazione un po' basse sui manubri. Si parla da un paio d'anni di un remake della Honda 750 Four, la CB 1100 F, una quattro cilindri già vista in fase di prototipo che sembra essere riuscita ad ereditare il fascino di famiglia della serie originale.
Chi sogna la Route 66 ha decretato il successo della Harley Sportster, sia nella motorizzazione “piccola” di 883 cc, che in quella più performante di 1200 cc. Il fascino della Harley sta tutta nel colpo d’occhio (è in effetti molto bella, nelle colorazioni e nei dettagli) e nel canto del motore, il tum tum tipico del suo grosso bicilindrico. Anche la posizione di guida non è scomoda, ma in quanto a prestazioni non è moto da viaggi confortevoli. La Sportster curva di forza, sia pure favorita da una gomma posteriore larga, e frena malvolentieri. Il serbatoio è sempre in riserva, ma senza spia non ve ne accorgete facilmente. Non è facile da condurre neanche nel traffico cittadino (non è una piuma) e trova il suo ambiente ideale di fronte al bar. Con la sella monoposto esiste la versione Nightster 1200, con dettagli più vintage rispetto alla cugina Sport.
Per le moto vintage l'offerta è più abbondante: motociclette che si ispirano al design dei ruggenti anni sessanta e settanta e che richiamano alla mente Quadrophenia, Steve McQueen, Bob Dylan, l’Ace Café londinese. Vintage per eccellenza è la famiglia delle bicilindriche Triumph Bonneville, arrivate ad una notevole varietà di scelta sia per colore quanto per impostazione di guida, nei sapori Bonneville (classica stradale), Scrambler (con i pneumatici tassellati e lo scarico alto), Thruxton (manubri bassi e look café racer) e Speedmaster (con le pedane avanzate all'americana). Dal punto di vista ciclistico la Bonneville è comoda ma pesante, elastica ma non troppo agile: un po’ un cancello per motociclisti abituati a fatiche di altri tempi. Più agile nella versione Scrambler, per le coperture dentate ed il manubrio largo, ma a spese del confort di marcia oltre i 100 km/h.
Ducati offre un'alternativa con la serie GT 1000, anch'essa in versione Touring o Sport. Senz'altro bella a vedersi, ma un po' piccola nelle dimensioni e un po' cara nel prezzo.
Alla questione prezzo pone rimedio Moto Guzzi con la serie V7 Classic, sulla meccanica della Brevina 750. Bianca o nera è una moto di fascino, leggera e facile da usare, con il classico motore a V, anch'essa di dimensioni più contenute della Bonneville, e come tale più adatta a ragazze e principianti che a cinquantenni un po' fuori forma fisica. Per chi non teme i manubri bassi e la sella rigorosamente monoposto esiste anche la bella versione verde V7 Café.
Commenti
per il resto concordo, tutte moto bellissime...
è necessario comprendere la storia
e chi comprende la storia sa come trovare continuità
tra ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà
Attualmente le Moto Guzzi sono le moto più robuste e costruite con i pezzi più costosi del mercato. Cosa che può anche essere un problema, perché influisce sul prezzo finale.
Per quanto riguarda il numero di motociclette vendute, non influenza certo le mie scelte: non sono mai stato un conformista e non faccio acquisti ai mercatoni... viceversa acquisterei moto asiatiche.
D'altra parte sarebbe come dire che le moto HD non sono più belle perché la casa madre è sull'orlo del fallimento...