Val d'Aveto


"Oggi ho attraversato la più bella Valle del mondo" 
(Hernest Heminguay; ndr: non ha fatto una bella vita questo ragazzo?)

Di tutti i passaggi che collegano la Pianura Padana alla Liguria, la Val d'Aveto potrebbe essere il più bello, specialmente d'autunno. La Val d'Aveto è la Valle del fiume Aveto e si estende dal Passo della Forcella a Marsaglia in Val Trebbia, a pochi chilometri da Bobbio. 
Dal Passo della Forcella a Chiavari la strada prosegue invece nella Val Sturla. 
Il tragitto completo è di poco meno di ottanta chilometri e si percorre in almeno due ore di moto. 
La strada (la provinciale 586 della Val d'Aveto) si imbocca a Chiavari, dal lato di Lavagna. I cartelli stradali indicano Santo Stefano d'Aveto, Piacenza, Parma. Ci vuole qualche chilometro ed un po' di pazienza per lasciarsi alle spalle l'abitato di Chiavari, ma un poco alla volta il traffico si fa rado e la strada comincia a salire. Il fondo stradale è buono, la strada larga, le curve aperte e durante il tratto in salita si attraversano innumerevoli tipici paesini liguri che si sviluppano proprio lungo la strada stessa. Ad un tratto, mi pare all'ingresso di Borzonasca, si "attraversa" persino un falso castello medioevale. 
Fino a qui il viaggio è molto piacevole. In prossimità del Passo della Forcella l'abitato scompare ed il panorama si fa selvaggio. La valle è minuscola ed il corso d'acqua poco più di un canale. I prati verdissimi, le capre, le pecore ed i muretti a secco non mancano di portare alla mente una terra distante come l'Irlanda. Poi si entra nei boschi del Parco Naturale dell'Aveto che, imponenti e bellissimi, coprono tutte le montagne visibili. In questa stagione il colore dei boschi mostra tutte le gradazioni dell'oro creando uno spettacolo indimenticabile. 
Vale la pena di concedersi qualche sosta per guardarsi attorno, magari in prossimità della diga. Mano a mano che il fiume si ingrossa la valle si fa più profonda ed il panorama più maestoso. A Rezzoaglio la provinciale si biforca, verso Ferriere, Farini e la Val Nure o verso Santo Stefano d'Aveto, Salsominore, ed infine Marsaglia e la Val Trebbia
Proseguendo verso la Val Trebbia, all'ingresso del tratto piacentino c'è una cappella votiva con uno spiazzo per spegnere la moto, riposarsi e magari meditare un poco.
Il tratto piacentino è da Gran Canyon (non a caso corre parallelo all'analogo tratto Ottone > Marsaglia) ed in alcuni tratti ci si trova a passare sotto terrazze di roccia. C'è di che essere contenti di essere alla guida di una moto e non di un'auto.

Le varianti di questo percorso sono numerevoli.
In qualche modo Marsaglia potrebbe rappresentare il punto di partenza e di arrivo di un anello che percorre Val Trebbia e Val d'Aveto, congiungendosi per esempio all'altezza della strada per Fontanigorda; ma i passi attraverso cui le due strade entrano in contatto sono diversi e tutti da esplorare.
Altri passi le cui indicazioni ci possono tentare sono il Passo della Scoffera o il Passo del Tomarlo. Meglio avere una moto da enduro che una stradale carenata, ma non è affatto raro imbattersi da queste parti in bande di Harleysti...
La stagione: primavera, estate ma soprattutto autunno. Con il bel tempo, naturalmente.

Commenti

Anonimo ha detto…
quando i faggi che circondano santo stefano d'aveto tendono al giallo ed al rosso, qualche traccia di brina o della prima neve ne fa splendere le cime sotto l'ultimo sole del tramonto, quando l'aria secca ti fa arricciare lo sguardo, quando lontane linee di monti degradanti ti suggeriscono la costa....
ecco questo è un momento perfetto....
Anonimo ha detto…
Io la Val D'Aveto l'ho fatta in Harley, sotto la pioggia battente, in Marzo e arrivavamo da Punta Ala.

Poi da Bobbio Penice per scollinare a Varzi.

Ho preso un po' di freddo
Mi sono bagnato parecchio

Non mi sono goduto la val d'Aveto ;-)