SS 45


Qui da noi la regina di tutte le Valli è la Val Trebbia, e la regina di tutte le strade è la SS 45. Detto così suona persino un po' banale, considerando quanto la 45 possa venire a noia proprio per la sua fama, ma se noi amici a due ruote ci siamo dati il nome, sia pure goliardico, di Rut 45 Motor Grins un motivo ci sarà. La Val Trebbia corre da Genova (facciamo Torriglia) a Piacenza seguendo il corso di un improbabile fiume che nascendo in provincia di Genova, porta la sua acqua all'Adriatico. La 45 è ben nota ai motociclisti perché è una bella strada veloce, a curve, che in molti tratti attraversa paesaggi da favola, soprattutto da Bobbio a Torriglia. Però ha due difetti: è troppo nota e troppo veloce. 

Il che significa che è una strada intasata di traffico alla domenica e pericolosa, anche a causa delle imprese di molti motociclisti che credono di gareggiare su un circuito. 

Per cui regola numero uno: non visitarla di domenica specie in alta stagione, se non nelle prime ore del mattino e in quelle in cui il sole si fa rosso.

Partendo da Piacenza c’è una Val Trebbia alternativa  alla statale 45, per lo meno nei suoi primi 20 chilometri, oltretutto (molto) più bella della statale 45 originale. Anziché puntare verso Rivergaro, da Piacenza si prende la provinciale per Gossolengo. 

Nessun problema per trovarla: la 45 nasce da una rotonda. Invece di seguire il cartello "Bobbio" si cerca "Gossolengo, Agazzano". Ricordate di seguire i cartelli anche per lasciare la tangenziale stessa. I primi cinque chilometri di provinciale sono tutto un rettilineo. Nessuna paura, si resta sulla strada principale lungo la tangenziale di Gossolengo, e la si segue nelle prime larghe curve fino a che un cartello "Agazzano" ci porta verso un moderno ponte che attraversa il greto del Trebbia in un punto panoramico molto esteso. Sul ponte, guardando a sinistra arriva la prima sorpresa del viaggio: sul greto sassoso del Trebbia svetta la torre rinascimentale di Rivalta. Alla fine del ponte si prenda a sinistra. Questa è la nostra strada. 

Avendone il tempo, una passeggiata di pochi minuti per Rivalta vale la pena. Si prosegue lunga una strada boscosa che attraversa la località (virtuale) di Croara e sfiora (a sinistra della strada) la bella villa di Maria Luigia d'Austria dei tempi del Ducato (di Parma, Piacenza e Guastalla). La strada, non molto veloce, attraversa un panorama "francese" da Statto verso Travo. Giunti a Travo la parte più bella di questa variante è fatta. Attraversando il vecchio ponte sul Trebbia ci si porta sulla statale 45 in direzione Bobbio. 

Una seconda variante ci aspetta a Perino: anziché seguire le indicazioni per Bobbio, che ci porterebbero su una tangenziale straordinariamente brutta, si entra in paese e si segue il vecchio percorso della 45 (al bivio a destra). Sono pochi chilometri ma più divertenti della strada nuova, che si recupera infine ad una rotonda.

La strada è veloce fino a Bobbio, antica cittadina medioevale dal grande passato, che merita la prima sosta per un caffè.
Partiti da Bobbio per Marsaglia è bene non farsi prendere dalla voglia di correre per le curve aperte di San Salvatore: la strada è pericolosa e ben presto di fa stretta e tortuosa. Ci vuole prudenza per non trasformare una bella gita in una tragedia.
Per inciso a Marsaglia ad un bivio nasce la strada della Val d'Aveto, ma questo è un altro tragitto.
La parte di strada che va da Marsaglia fino al ponte che ci fa cambiare sponda del Trebbia è forse la più bella di tutto il viaggio: è un Grand Canyon, un tratto stretto e a picco sul fiume, così bello da mozzare il fiato se non fosse che è assai più indicato tenere gli occhi fissi sulla strada che farsi prendere dal panorama. Poi ci immergiamo nel verde fino ad Ottone, dove ci possiamo concedere la seconda sosta ed un secondo caffè. Ma se la fame non è eccessiva sarebbe meglio resistere ancora qualche chilometro ed arrivare al versante genovese, a Boschi di Rovegno dove ci si può concedere una pizza in un locale grazioso in legno proprio nel bosco, oppure a Due Ponti, una antica stazione di posta così chiamata proprio perché infilata fra due piccoli ponti messi li per attraversare un'ansa del fiume. La stazione di posta è stata trasformata in un gustoso ristorante e anche un alberghetto così romantico che varrebbe persino una sosta notturna con l'eventuale dolce metà.
Da li fino a Torriglia la strada scorre bella e divertente. Avendo del tempo a disposizione si può deviare per il Lago di Brugneto che si può circumnavigare prima di riportarsi sulla 45.
Da Torriglia si può proseguire per Genova, oppure deviare ad ovest per Busalla > Serravalle Scrivia, o ancora a sud est per Recco o per riprendere la via del ritorno facendo un anello con la Val d'Aveto. La Val Trebbia finisce qui.

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