Tester Day di Motociclismo al Castello di Paderna - scegliere la moto 2023

Il Tester Day di Motociclismo al Castello di Paderna, non solo è diventato un appuntamento fisso e irrinunciabile, ma nella mie abitudini ha addirittura sostituito l’EICMA, il Salone della Moto di Milano (anzi, di Rho), troppo faticoso, troppo trafficato, troppo diluito. 

Paderna è cornice notevole alla manifestazione, nella geografia delle valli piacentine, Motor Valley. Clima del giorno: cielo terso e azzurro, ripulito da una pioggia notturna. 

Moto: le più belle. 

Personalmente sono un ragazzo degli anni settanta, e so quello che dico quando affermo che non c’è mai stata un’offerta motociclistica così ricca, bella e varia. In un inizio di secolo tutto sbagliato, le moto sono l’unica cosa più bella che mai. Magari è il canto del cigno, prima dell’aborrito elettrico, ma intanto ce lo godiamo. 

A Paderna si possono vedere da vicino, annusare, toccare con mano tutte le moto più appetitose del mercato. E volendo si possono anche provare, abbastanza a lungo, sia pure all’interno di una categoria da scegliere; il che aiuta a farsi un’idea, a capire la moto, e a capire quale possa eventualmente fare per noi. 

Ci si aggiorna, si sceglie, si sogna, ci si diverte, ci si fa un’idea ponderata, e ci si divertere a pilota lungo le curve delle valli. 

Ogni pilota trova in cuor suo le sue preferite: sul gusto non c’è discussione. Però abbiate pazienza, e lasciate che anch’io dica la mia (personalissima) opinione. 


La Cina è vicina 

Le moto cinesi sono un problema. Perchè crescono di qualitù molto rapidamente. Se fino ad un pugni di anni fa erano moto economiche, e si vedeva bene, e senza personalità, oggi, a toccarle con mano, a studiarle da vicino, bisogna ammettere che hanno carte da giocare. 

Certo, c’è una differenza: le moto italiane, austriache, tedesche, inglesi, nascono non solo dalla tradizione (che è tanta) ma anche e soprattutto dalla passione. 

Le moto cinesi sono studiate a freddo, progettate e costruite per venderle su un mercato che cinese non è, il nostro. A parte questo, non hanno un aspetto cheap, hanno un valore, e sono vendute più a buon mercato di una moto europea, ed anche giapponese. 

Magari non fanno gola ad un vecchio motociclista, ma per uno giovane sono una appetitosa tentazione di entry level. 

A metà strada ci sono i cavalli di Troia, cioè i marchi europei prodotti in Cina. È difficile resistere a una Benelli, a una Morini X-Cape, a una KTM 790. Sono cinesi o sono adottate europee? 

Cosa consiglio posso proporre al giovane motociclista? Considerate anche nella scelta una KTM 390, che sia una Adventure o una Duke. 


Le mie preferite per categoria (comprese le moto che a Paderna non c’erano)

Quando avevamo 16 anni andavano assolutamente di moda le "moto da cross" (o per meglio dire, da regolarità, cioè fuoristrada targate). Specie le 125 cc erano moto quasi da competizione marchiate KTM, SWM, Zundapp, Husqvarna, Puch... anche se poi le si usava per andare a scuola.

Oggi succede un po' la stessa cosa, con le avventurose enduro stradali da tre quarti di litro e la ruota anteriore da 21", ispirate, almeno nell'aspetto, all'epopea della Parigi Dakar degli anni ottanta e novanta. Che poi vengano usate in città e per una gita fuori porta, non conta. D’altra parte, si sa, la moto non è un bene necessario ma uno sfizio irrazionale, un amplificatore di piacere e di passione.

Dunque ci sta anche il 125 “da cross” ingrassato a 1000 cc.

Il mercato premia la categoria, e perciò la scelta è vasta.

Come per le 125 di allora, ognuno prende una cotta per un modello del cuore. Da come la vedo io, la più furbetta di categoria potrebbe essere la Ténéré, la regina la KTM 890 Adventure (una bella tentazione la sorellina 790). Poi naturalmente ci sono la Africa Twin, la sorellina TransAlp (di dimensioni contenute), la Ducati Desert X, la Aprilia Tuareg, l’Husqvarna Norden, forse le (Cagiva?) Lucky Explorer

Furbetta anche la nuova Suzuki Strom 800, outsider a buon mercato la Morini X-Cape, che anche se ha ruota da 19”, pare da 21”. 


Fra le moto da viaggio Tutto Terreno, le più interessanti mi paiono la Moto Guzzi V85 TT (un po’ la Jeep Renegade delle due ruote) e la Triumph Tiger 850 / 900


Fra le Globetrotter 1200 cc, per chi la moto la vuole grossa, la lotta è fra la solita BMW R1250 GS e la più stradale rossa Ducati Multistrada. Divertentissima la V2, ma preferita dal popolo ducatista la strapotente V4. Non mi sembra abbia molto da dire alle nostre latitudini la Panamerica HD


Non si vive di sole crossover. Nonostante lo stato disastroso dei nostri asfalti, c’è ancora chi preferisce le stradali pure (per esempio io, motociclista romantico). 


Le naked pure, le roadster, come la Ducati Monster, le Triumph Trident e Street Triple, l’Honda Hornet, la KTM Duke


Le naked urbane, per il motociclista h-24 che la moto la usa ogni giorno per spostarsi. Ho un debole per la Kawasaki Z650 RS verde, che è persino più bella della sorellona Z900, troppo panciuta. La street naked perfetta è la Triumph Speed Twin 900 cc, brillante e birichina. La agile e accattivante Moto Guzzi V7


La versione con le ruote scolpite delle naked è la scrambler. Ducati ha rivisto la Scrambler 800 alla ricerca di un pubblico più giovane di quello che rimpiange la scrambler gialla dei suoi tempi (per il quale è ancora disponibile la scrambler 1200 Giugiaro). L’outsider? Il Caballero 750 due cilindri. 


Le Sport Tourer: l’affascinante Mandello V100 Moto Guzzi e ancora la Multistrada V2

Più alla portata: la Triumph Tiger Sport 660, e la BMW F 900 XR, un vero peperino da non sottovalutare. 


Restano le StreetFighter e le sportive aggressive, ma mi chiamo fuori, non è il mio genere. 



 

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